Invecchiare significa cambiare, non rinunciare

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Picasso disse “ci si mette del tempo a diventare giovani”.
Visse 92 anni. Dipingendo e amando sino all’ultimo.

Non storcete il naso, pensando “cose da artisti”. Recentemente a bordo di un aereo abbiamo incontrato un signore emiliano di 89 anni che si sobbarcava un volo intercontinentale per andare a trovare la figlia. Ci ha raccontato la sua vita e alla frase “dovrebbe scrivere un libro” ha risposto: “lo farò, quando sarò vecchio”.

Cosa vogliamo dire? Che l’atteggiamento mentale influisce molto più di quanto generalmente si pensi. Se siete su questo sito, significa che avete qualcuno da accudire. E che vi importa. Allora proviamo insieme a individuare cosa fare per migliorare l’atteggiamento mentale e, di conseguenza, tutto il resto.

1)La salute, certo.
Il benessere fisico è la condizione base. Abbiamo già visto nel Blog come l’alimentazione contribuisca (www.quiba.it/limportanza-di-alimentare-correttamente-gli-anziani/). Così come fare regolarmente un pochino di movimento e attività fisica, anche il semplice camminare. Una passeggiata al giorno aiuta la muscolatura, il funzionamento di cuore e intestino, la percezione delle proprie capacità.

2) La qualità relazionale: sentirsi utili.
Spesso ci lamentiamo che andare a trovare i nostri anziani/ammalati equivale ad ascoltare solamente lamentele. Proviamo a ribaltare la situazione: chiediamo loro di aiutare. Una nonna sarà felicissima di insegnare a preparare le conserve di frutta (l’ideale sarebbe poterlo fare insieme) o di prodursi all’uncinetto/alla maglia se l’oggetto è destinato a qualcuno della famiglia. Un nonno sarà orgoglioso di riparare un giocattolo o un piccolo oggetto di casa. Ai bambini piacerà ascoltare storie di un passato inimmaginabile, fatto di lavori nei campi con gli animali, di mezzi di trasporto lenti, di cibi mai mangiati. Anche per le persone anziane è utile prendersi cura di qualcuno. Quelle più in forma hanno spesso piccoli animali da compagnia, le altre reagiscono generalmente molto bene allo stimolo: sentirsi utili fa bene. Anche a 80 anni.

3) Il benessere psicologico: accettarsi e valorizzarsi.
Il corpo cambia; se negli uomini è difficile accettare la diminuzione di forza e resistenza, nelle donne è dura ammettere di aver perso tonicità e bellezza. Aiutiamo chi ci è vicino a non lasciarsi andare. Accompagniamolo ogni tanto a comprare un capo di abbigliamento adatto alla taglia attuale. Portiamolo dal barbiere o dalla parrucchiera per una messa in piega. Non lasciamo le persone sole, con pensieri magari cupi, e la luce negli occhi ritornerà.

4) Il bagaglio cognitivo: c’è sempre da imparare.
Non c’è bisogno di iscriversi all’università della terza età per imparare, si possono fare passi più semplici. Molto spesso nei Comuni le Biblioteche organizzano incontri con autori, così come corsi di internet. Gli anziani sono molto motivati perché essere digitali equivale a restare in contatto con i famigliari che vivono lontano: il nipote che studia all’estero, i figli da vedere su Skype. Ma si impara anche a usare anche le mail per non ricevere più le utenze cartacee, risparmiando, a ordinare on line la spesa al supermercato e farsela recapitare, a consultare gli esiti degli esami medici senza fare file per il ritiro.
Segnaliamo ai nostri cari queste opportunità quando sono vicine a loro e poi magari diamo una mano con… i compiti a casa.

5) Lo stile di vita.
Invecchiare comporta cambiare, indubbiamente, ma non necessariamente rinunciare.
Che siamo famigliari o Badanti, aiutiamo a convincere la persona assistita che “merita” ancora tante cose dalla vita. Convinciamola a non usare la parola “ormai”, che si tratti di far imbiancare una stanza, di provare una pietanza estera mai assaggiata, di cimentarsi una mezzoretta con l’enigmistica, di fare una telefonata per sentire una vecchia amicizia.
Favoriamo la posa di piante da fiori in appartamento o di aromatiche sul balcone, andiamo una volta al mercato a scegliere i pomodori per la salsa senza conservanti da consumare in inverno, guardiamo insieme un telegiornale e ascoltiamo i commenti espressi sui temi di attualità. Mostriamo su smartphone le immagini delle vacanze dei nipoti, videochiamiamoli due minuti con whatsapp, chiediamo un consiglio. Mente, cuore, corpo: non è un inno alla meditazione ma è innegabile che siamo un tutt’uno. Adottare certi comportamenti aiuta più dell’assunzione di farmaci. Proviamo